Pacienzia ci voli a li burrasche...

L'esperto: "al nord è la primavera più piovosa degli ultimi due secoli; maggio il più freddo dal 1991..." e si vede. Non avevo mai visto il Monte Ramaceto imbiancarsi di neve a fine maggio, neve che è durata almeno un paio di giorni. Uno spettacolo splendido a vedersi, ma la campagna?

 

Quest'anno ci siamo trovati veramente in difficoltà perché è da aprile che praticamente piove quasi ogni giorno, impedendoci di lavorare la terra non tanto per il rischio di bagnarci che, vabbeh, non sarebbe di per se un gran malanno, ma perché lavorare il terreno bagnato significa compattarlo e renderlo asfittico, anziché aerarlo e nutrirlo come avrebbe bisogno.

Così abbiamo finito di piantare le cipolle solo in tardo aprile, le patate a metà maggio e la maggior parte dell'orto attende ancora di essere vangato e seminato o piantumato,

Ma grazie all'impegno costante di Brunella alla ricerca di nuove soluzioni, abbiamo trovato il modo di preparare l'orto anche senza lavorare la terra. E' un sistema permaculturale che avevamo già sperimentato in precedenza senza risultati soddisfacenti. Però, ora abbiamo scoperto di avere fatto alcuni errori, un po' dovuti all'inesperienza ed un po' dovuti all'impossibilità in quel momento di fare diversamente, che potrebbero aver determinato la scarsità del risultato. Per questo, vista anche l'impossibilità di fare altrimenti, abbiamo deciso di riprovare.

Abbiamo misurato delle aiuole di dimensione uguale a quelle usate per il letto profondo (larghezza circa 120cm in modo da poter lavorare con agio su tutta l'aiuola senza doverla calpestare). Abbiamo posato sull'erba cresciuta nell'orto dei fogli di cartone recuperati dallo scarto dagli imballaggi dei negozi, abbiamo asportato intorno ad esse l'erba e le sue radici, ma solo nei passaggi tra un'aiuola e l'altra. Abbiamo poi aggiunto sopra i cartoni uno strato uniforme di letame dello spessore di circa 10cm. Sopra il letame abbiamo posato una pacciamatura che avrebbe dovuto essere di circa 20cm, costituita per lo più da lana di pecora recuperata da vecchi materassi buttati via e da sfalcio di erba ancora priva di semi.

Per ora abbiamo lasciato le aiuole così create a riposo, in attesa di ospitare le piantine che vi metteremo a dimora creando un piccolo invaso colmo di terra nella pacciamatura. Per far questo dovremo comunque aspettare che la temperatura salga ancora un po' per evitare che le piantine, seminate in casa da Brunella e mantenute in ambiente protetto fino ad oggi, prendano freddo e ne soffrano.

Nel frattempo ci siamo dedicati ad altri lavori di manutenzione della casa (sverniciatura e riverniciatura di due vecchie credenze), di rifinitura della recinzione dell'orto (cancelletto), di pulizia dei mirtilli dalle infestanti e primo inatteso raccolto di mirtilli siberiani (pochi ma buoni) e molti altri lavori e lavoretti che attendevano da tempo di essere presi in considerazione. Ci siamo anche dedicati alle nuove ospiti di Nun t'adescià, le api, anche loro in difficoltà per il ritardato arrivo del caldo.

Insomma, non c'è proprio da annoiarsi e poi ... "Pacienzia ci voli a li burrasche, cà nun si mancia meli senza muschi" (Pazienza ci vuole nelle burrasche, chè non si mangia miele senza mosche)